L’origine della parola casa

La parola casa deriva dal sanscrito Ska che significa coperto, da cui deriva anche la parola cielo in inglese, Sky. Il termine è correlato a Skad e Chad e Chaya che, sempre in questa lingua antica, significa ombra. In pratica la casa non è altro che un rifugio dal sole, un luogo che ci ripara dalle intemperie. E’ pertanto un luogo che rimane in comunicazione con l’ambiente circostante da cui non ci isola, ma semplicemente ci offre un riparo, un posto protetto.

Photo by thiago japyassu on Pexels.com

La casa pone una distanza tra noi e il mondo, come una seconda pelle tant’è che in greco, Kas, significa pelle.

Trovo altresì divertente scoprire che Skiura, che in antico tedesco significa stalla, ha dato, molto probabilmente, origine anche al termine Sciuro e Sciura in milanese con il quale si intendono i signori della casa, i “padroni”, i benestanti possessori di case.

In inglese la casa, intesa come focolare domestico si dice Home, distinguendolo da House. Home ha origine da un termine antico hām, simile al tedesto heim che vuol dire casa. Questi termini sono legati al latino Homo e non è difficile comprendere allora perchè Home è il luogo dell’uomo, lo spazio dell’uomo e si distingue dalla House, dall’edificio che è la costruzione dell’Uomo.

L’edificio è una struttura che arriva dopo il rifugio, l’ombra stessa dell’Uomo, che è la presenza di se stesso in quanto tale e vivo e portatore di ombra.

La casa diventa elemento sociale nel momento in cui si struttura secondo un’etica, un regolamento architettonico che tiene conto degli altri e del territorio e della cultura di un popolo.

Le case, infatti sono espressioni di culture diverse e su questo posso dire che fa da maestro Emilio Tadini, pittore e scrittore che ha riservato alle case un intero ciclo giocando con la parola OM…ma qui si apre un altro capitolo… si riflette anche sul suono, sull’armonico, sull’amonia tra l’uomo e l’universo. Om, secondo lo Yoga è ritenuto un suono supremo che libera l’energia del corpo.

Emilio Tadini serigrafia

Pubblicato da

giornalista professionista, psicologa, curatrice d'arte, scrittrice

Rispondi