A causa del Covid i piaceri della buona tavola non possiamo più goderli con una cena al ristorante, ma a casa. L’asporto è diventato una necessità per i ristoratori, ma c’è chi, in tempi non sospetti, aveva avviato un modo nuovo di godere una cena o un pranzo a casa offrendo un servizio di chef a domicilio. Un cuoco o una cuoca possono venire a casa tua per prepararti una pranzo o una cena speciale nell’intimità della tua casa. Si tratta di una cucina che, spesso, presta molta attenzione all’origine dei prodotti e permette di costruire un rapporto diretto con il cliente con il quale si preparano piatti personalizzati in base agli interessi dei commensali e con degustazione di prodotti a chilometro zero.

Per conoscere questa figura professionale ho intervistato Sabrina Ti Cucina (nome che trovo anche divertente) che svolge questo mestiere da 19 anni avvalendosi di prodotti della Val Trebbia.

“Ho cominciato perchè avevo bisogno di lavorare in modo autonomo e flessibile per esigenze famigliari – racconta Sabrina di origini piacentine-. Amavo cucinare per diletto, ma galeotto fu un tiramisù alle fragole. Lo portai una sera a casa di amici e tale fu il successo che mi dissero che dovevo fare questo di mestiere. Così decisi di aprire una partita Iva, di specializzarmi ed eccomi qui: “chef a domicilio” professionista del cucinare a casa del cliente”.
In questi anni è stata maggiore la richiesta a casa o per eventi?
“Ho lavorato in anni in cui la richiesta per eventi famigliari, come comunioni, battesimi, compleanni – spiega Sabrina – era maggiore rispetto alle cene intime tra amici o per coppie. Nell’ultimo anno, causa Covid, c’è stato un drastico calo del lavoro che si è ripreso attorno al periodo natalizio con richieste di piatti della più classica tradizione come mai richiesti prima e, ovviamente, prevalentemente con consegna a domicilio”.
Il Natale Covid ha fatto scattare evidentemente la nostalgia, un bisogno di conservazione più che di rivoluzione, di recupero delle tradizioni e con esse anche di certezze, di profumi e gusti rassicuranti. Quali sono stati i piatti più richiesti?

“Lasagne, crespelle con taleggio e cotto, tacchinella con prugna e arancia, arrosti di vitello con patate o fagiolini, pane con zucca e gorgonzola di capra, panettoni, pandori e veneziane – risponde Sabrina”.
So che molti chef a domicilio compiono un’accurata scelta di fornitori a chilometro zero. Quanto è importante per te l’origine dei tuoi ingredienti.
“Io sono originaria della Val Trebbia – racconta Sabrina – quindi ho cercato di valorizzare il mio territorio. Mi faccio portare da agricoltori e negozi del posto vini, verdure, formaggi, salumi e tutto quanto mi occorre per i miei piatti. In questo modo ho la garanzia di avere prodotti freschi, di origine controllata. Questo ha garantito sempre la qualità del piatto e persino le marmellate che uso per le torte arrivano da coltivazioni che conosco personalmente”.
Quali sono i tuoi piatti forti?
“Le crepe salate ripiene di radicchio e gorgonzola, i ravioli, i plumecake con verdure e i biscotti al parmigiano, ma anche i dolci…del resto cominciai tutto con un tiramisù – sorride Sabrina”.
Le città in cui ci si avvale di questi servizi sono prevalentemente i grandi centri urbani. I prezzi variano in relazione al servizio richiesto e ai vini. Il cuoco a casa permette di instaurare un rapporto diretto con lo chef e godere anche della sua presentazione del piatto.
I modi per coccolarsi e stare bene a casa sono anche questi, per momenti speciali, per fare una degustazione di prodotti particolari, per stare insieme agli amici senza limiti di tempo e la preoccupazione di stare ore in cucina.